Quasi vent'anni

Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.

venerdì 26 settembre 2008

Vinti o vincitori?

Ci sono giorni nei quali non puoi far altro se non perdere; anche se rimani in piedi con l'onore delle armi sai di essere stato sconfitto ed il fatto di respirare ancora serve solo a ricordarti che avrai qualche ora di riposo prima di affrontare un'altra giornata nemica, completamente diversa dalla precedente, così che devi ricominciare tutto dall'inizio senza esperienza, improvvisando, stupendoti per ogni fendente che riesci a schivare ed inventando sempre nuove armi per difenderti.
Non ci sono regole: gli attacchi arrivano in ogni modo e di sorpresa, non c'è un'ora precisa od un evento specifico che scatenano la battaglia, sei costretto a rimanere vigile costantemente e sperare di avere le spalle coperte ed una via per la ritirata, perchè tu sì che non puoi stare fuori dalle regole.
Ma la cosa più difficile è non farsi vedere combattere, non far sapere della lotta che hai dentro, perchè non faresti altro che aumentare il numero dei nemici segnando il tuo destino.
Questi giorni sono la maggioranza, giocati costantemente in difesa.
Poi arrivano i momenti della vittoria schiacciante, della spada tenuta alta e del vuoto che hai lasciato intorno a te. Sono talmente inebrianti che quasi desideri di avere ancora dei periodi di intensa difficoltà per poterli godere ancora di più. Niente e nessuno osa avvicinarsi perchè in quei momenti sei un essere superiore ed il resto del mondo non riesce nemmeno ad immmaginare quanto tu sia intoccabile e si limita, prudente, ad osservarti da lontano.
Il mondo sa che domani potrà ricomincare a maltrattarti, ma ricorda anche l'invidia che ha provato nel vederti così elevato ed inavvicinabile; questo farà aumentare la sua furia ma il solco che gli rimane dentro è profondo e doloroso, non può che ricordargli che non potrà mai arrivare a te.
Alla fine, vinciamo sempre noi.

venerdì 19 settembre 2008

Auguri

Domani saranno passati giusto vent'anni dal giorno in cui ci siamo conosciuti, ma non avremo l'occasione di festeggiare insieme nè quella di vederci a breve, mentre io sono mangiato vivo dal desiderio di stare con lei.
Il 19 Settembre 1988 è stato il suo primo giorno di lavoro ed è stato allora che ci siamo visti per la prima volta; me l'ha ricordato lei, naturalmente, io a malapena rammentavo l'anno.
Durante la telefonata di oggi eravamo felicei come due adolescenti

sabato 6 settembre 2008

Solo parole

Ci scriviamo in continuazione, non potendo vederci se non in rarissime occasioni da costruire con precisione e cautela, occasioni da sfruttare al massimo sapendo che chissà quando sarà la prossima.
Cerchiamo sempre argomenti da raccontare, al più si descrive la giornata, come i pensierini che si facevano alle elementari; è l'unico tipo di contatto frequente che ci è permesso e tutti e due tentiamo di sfruttarlo al massimo, compatibilmente con l'utilizzo del computer che è quello di casa, perciò da usare con attenzione ed in momenti di tranquillità.
Anche le telefonate sono rare e solo in particolari orari, praticamente nessun sms e le tracce vengono subito eliminate dai telefoni.
Dopotutto, le parole sono l'unica cosa che ci resta ed anche se si ripetono so che sono scritte per me, così acquistano un valore unico ogni volta.