Quasi vent'anni

Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.

mercoledì 26 novembre 2008

Abbracci disperati

Dopo ogni occasione passata insieme ci accorgiamo di quanto desiderio è rimasto insoddisfatto, nonostante i momenti perfetti che condividiamo e di non poterci aspettare alcun futuro.
Una settimana fa, il suo sguardo che si assenta per qualche istante, il suo stringermi come se fosse stata l'ultima volta e quella disperazione, ho capito dopo, che deriva dal desiderare ma dal non poter avere, nè adesso nè mai.
Non era mai stata così esplicita nel dichiarare le sue difficoltà e quanto la consumasse il coinvolgimento che la nostra relazione ha raggiunto. Non so cosa aspettarmi o forse ho paura di saperlo.