Quasi vent'anni

Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.

giovedì 30 luglio 2009

Bandiera bianca

Ci sono dei momenti in cui tutto torna, basta un riflesso, un odore, qualche nota. L'istante prima sei concentrato su ciò che stai facendo, la mente sgombra, lucida e concentrata, poi è come chiudere gli occhi e non vedere altro che macchie; dura pochi momenti, ma ti lascia la pelle d'oca.
Che noia!, si dirà, racconti sempre le stesse cose.
E' vero, basta non leggerle.
Forse era solo questione di tempo, fatto sta che sopportare la tortura non è il mio forte e così le ho scritto; resa totale.

sabato 25 luglio 2009

Desideri e speranze

Sono stato a dieci minuti da te ieri sera.
Dopo aver superato l'uscita dell'autostrada che imboccavo per venire da te, mi sono trovato a lacrimare come un vitello e ho dovuto accostare e calmarmi.
Mi sono imposto di controllare la posta una volta a settimana, in cerca di qualcosa che non ci sarà, perchè dovrebbe?
Oltre all'insonnia che è ritornata ho anche perso peso, che naturalmente è una buona cosa, ma tu comunque non mi avevi ripreso per il mio fisico.
Cerco di sfogarmi correndo, adesso, a parte poche eccezioni, esco tutte le mattine prima delle sei e vado finchè non mi accascio sull'erba con un fiatone da cammello e la testa che gira.
Ritonerei da te strisciando e chiedendoti di perdonarmi se non sono stato abbastanza forte, ma ho paura del tuo rifiuto; e poi, ti serve un debole?