Quasi vent'anni

Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.

lunedì 29 novembre 2010

In cerca d'equilibrio

E così te ne sei andata davvero, sfinita dal conflitto tra me che voglio e tu che non ce la fai, chissà se aver tranciato così di netto il cordone ti ha dato un qualche sollievo e una nuova carica per riprenderti la tua vita, spero che sia così. Sono convinto che il pensiero di me non ti abbandonerà ma che riuscirai a viverlo con meno ansia.
Per quanto mi riguarda, è come essere a disposizione di un padrone capriccioso al quale devi dedicare attenzione ogni volta che gli viene in mente di farsi vivo; non importa dove ti trovi o cosa stia facendo, devi subito cambiare priorità e dedicarti a lui e, contemporaneamente, non devi interrompere le tue faccende. Puoi ritenerti fortunato se ti capita di trovarti solo in quell'istante, così da non rischiare di rivelare il tuo stato d'animo. E' così che mi sento ogni volta che tu ritorni improvvisamente in primo piano, succede anche senza che ci sia bisogno di trovare un motivo o un legame con ciò che stai facendo o pensando in quel momento, tu arrivi e travolgi tutto pretendendo attenzione.
Non esiste liquore abbastanza forte per stordirsi o strada abbastanza lunga per correrci e sfinirsi.
Spero che tu non mi scriva più da oggi in poi, se non per raccontarmi che hai cambiato idea; se devo farmi una ragione della tua decisione e riequilibrare la mia vita ho bisogno di solitudine, questa volta sono io a chiederla.
Mi hai pregato di aver cura di me stesso: è quello che sto cercando di fare anche se non ho una strategia e poi capita che ci siano giorni nei quali il dispiacere sia imbattibile, quindi rinuncio a contrastarlo, pensando che prima o poi riprenderò il controllo.
Sono ancora convinto che poco amore sia meglio di niente, che, date le circostanze, ciò che riuscivamo a costruire di volta in volta fosse un premio inaspettato, ma questa è la mia visione e so che tu non sei d'accordo.