Quasi vent'anni

Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.

sabato 18 agosto 2012

Cos'è che non capisco?

Dov'è che non arrivo?
Prima rimaniamo d'accordo che, non avendo tu argomenti di discussione, riduciamo la frequenza dei nostri scambi di messaggi; poi, visto che io tardavo a rispondere, mi hai sgridato dandomi dell'insensibile così, quando anche dalle vacanze ti raccontavo i miei pensieri, mi hai consigliato di 'staccare la spina' per godermi di più le ferie.
Evitando la solita battuta sull'imprevedibilità delle donne, qualcuno mi aiuta a capire?
Abby, tu cosa ne pensi?

mercoledì 1 agosto 2012

Una sensazione che ritorna

Dalla prossima settimana sarò al mare e mi prende il solito, adolescenziale disagio se penso che sarò a qualche centinaio di chilometri.
Sento già il bisogno di cercarti di più, anche se non ho molto da raccontare, mi piacerebbe allungare una mano e toccarti.