Quasi vent'anni

Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.

martedì 5 marzo 2013

Buia tranquillità

Attraverso di continuo una porta per entrare in una stanza buia; dal suo interno, non visto, posso osservare quello che succede al di là della soglia, la mia vita ed i suoi collegamenti.
Posso trasferirmi a piacimento, ma mi capita spesso di trovarmici senza averlo desiderato o addirittura contro la mia volontà, succede soprattutto prima di addormentarmi.
Mentre sono al buio non posso chiudere la porta ma non ci sono suoni, esattamente come quando stavamo insieme: le nostre vite sempre presenti ci concedevano una qualche tregua silenziandosi.
Non è una vera e propria pace ciò che provo in questi momenti, ma è un bel ricordo.