E così te ne sei andata davvero, sfinita dal conflitto tra me che voglio e tu che non ce la fai, chissà se aver tranciato così di netto il cordone ti ha dato un qualche sollievo e una nuova carica per riprenderti la tua vita, spero che sia così. Sono convinto che il pensiero di me non ti abbandonerà ma che riuscirai a viverlo con meno ansia.
Per quanto mi riguarda, è come essere a disposizione di un padrone capriccioso al quale devi dedicare attenzione ogni volta che gli viene in mente di farsi vivo; non importa dove ti trovi o cosa stia facendo, devi subito cambiare priorità e dedicarti a lui e, contemporaneamente, non devi interrompere le tue faccende. Puoi ritenerti fortunato se ti capita di trovarti solo in quell'istante, così da non rischiare di rivelare il tuo stato d'animo. E' così che mi sento ogni volta che tu ritorni improvvisamente in primo piano, succede anche senza che ci sia bisogno di trovare un motivo o un legame con ciò che stai facendo o pensando in quel momento, tu arrivi e travolgi tutto pretendendo attenzione.Non esiste liquore abbastanza forte per stordirsi o strada abbastanza lunga per correrci e sfinirsi.
Spero che tu non mi scriva più da oggi in poi, se non per raccontarmi che hai cambiato idea; se devo farmi una ragione della tua decisione e riequilibrare la mia vita ho bisogno di solitudine, questa volta sono io a chiederla.
Mi hai pregato di aver cura di me stesso: è quello che sto cercando di fare anche se non ho una strategia e poi capita che ci siano giorni nei quali il dispiacere sia imbattibile, quindi rinuncio a contrastarlo, pensando che prima o poi riprenderò il controllo.
Sono ancora convinto che poco amore sia meglio di niente, che, date le circostanze, ciò che riuscivamo a costruire di volta in volta fosse un premio inaspettato, ma questa è la mia visione e so che tu non sei d'accordo.