Quasi vent'anni

Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.

venerdì 29 luglio 2011

Lasciami solo

Un verso di una vecchia canzone recitava: ‘vattene amore’; ti prego esci dalla mia testa che, non appena si accende al mattino e prima di spegnersi alla sera, ti trova sempre lì.
Odio questa impossibilità di agire, essere obbligato ad aspettare di avere una giornata impegnativa al lavoro o con un numero di distrazioni tale da annebbiare il tuo ricordo, oltretutto senza procurare troppo beneficio, perchè quando il lavoro finisce e le distrazioni se ne vanno tu ritorni a reclamare violentemente attenzione.
Ti ricordi quando parlavamo di raggiungere la tranquillità che deriva dalle decisioni, dall’accettazione del destino, dall’inevitabile? Ero io che mi rivolgevo a te e la direzione che stava prendendo la nostra storia era esattamente contraria a quella di oggi, ma il concetto è ancora valido, basta invertire il senso di marcia, roba facile.
Piccoli passi, certo, da fare per recuperare un po’ di calma, ma mi sembra che ogni metro percorso per allontanarmi tu lo recuperi con gli interessi.

domenica 24 luglio 2011

Lotta continua

Com'è difficile tenerti fuori dalla mia testa.
Prima era necessario impegnarsi per tenerti a bada, ti lasciavo entrare perchè così desideravo e tutto lo sforzo era dedicato a non lasciare trasparire quanto mi mancassi; adesso ce ne vuole ancora di più perchè continuo a desiderarti ma devo anche trovare il modo di abbandonarti.
Cosa significa lasciare una persona? Si riesce mai a farlo del tutto?

lunedì 18 luglio 2011

Capitani coraggiosi

Non ce la faccio più.
Non è colpa di nessuno, o forse sono io che ho continuato ad inseguire un'impossibile novità, sta di fatto che non riesco a sopportare la tensione di sperare sempre e comunque.
Ho deciso quindi di cominciare un graduale cambiamento dei modi di rimanere attaccato a te, come nominarti di nascosto o controllare la posta diverse volte al giorno.
Non smetterò di amarti, non potrei, ma credo sia ora di rimettere i piedi in terra.
Non ho un metodo certo, mi sembra che possa essere un inizio quello di rinunciare a qualche ossessione, l'importante è cominciare, mi aggiusterò in corsa semmai.

domenica 17 luglio 2011

Due speranze

Cinque mesi sono passati dal tuo addio.
Fa bene guardare indietro ed annotare quando sia stato bravo a tenere duro e superare i momenti difficili e pericolosi nei quali l'assenza di te era così violenta, un po' di autoconvincimento positivo.
Non che desideri una durata indefinita di questa situazione, credo di essere diviso tra due tipi diversi di speranza.
Da una parte, prima di tutto, spero che tu cambi la tua decisione e che il nostro amore travagliato valga i compromessi (sempre loro!) da accettare. Egoisticamente, spero in un tuo momento di debolezza, ne avrai pure qualcuno anche tu.
Dall'altra, vorrei trovare un'uscita da questa quotidiana lotta.
C'è sempre e comunque un punto fermo, qualunque futuro mi aspetti: io ti amo e, sempre perchè le parole, quelle che hai detto e scritto, hanno un valore, sono convinto che anche tu provi lo stesso per me.

lunedì 11 luglio 2011

Non sono un romantico

Non mi sono mai permesso di essere romantico, ieri però mi sarebbe piaciuto un lieto fine.
Ho fatto un giro fino al parco di Monza, ho noleggiato una bicicletta ed ho cominciato a percorrere le strade ed i sentieri. L'avevo già fatto e mi era andata bene, anche se a pensarci adesso fa impressione dato che è successo tre anni fa; ad un certo punto ti avevo incrociata e mi sono portato dietro il tuo sguardo incredulo per tutto il giorno. Ma certo, allora era diverso.
Ieri non sono stato così fortunato, c'era moltissima gente e sarebbe stato difficile scorgerti anche avendo saputo dove fossi, speravo in un lampo di buona sorte ma niente.
Nella mia disperazione ho immaginato perfino che tu ci fossi stata, mi avessi visto e che non avresti resistito a farmelo sapere in qualche modo, ma la casella di posta è inesorabilmente vuota.
Più razionalmente, è il solito periodo più oscuro e triste del normale, tanto bisogno di te ma nessun rimedio.

domenica 10 luglio 2011

Causa ed effetto

E' stato a causa delle tue improbabili bretelle che indossavi il primo giorno di lavoro, quando ci siamo stretti la mano per presentarci, che non ho potuto far a meno di essere incuriosito e di farmi trafiggere dal tuo sguardo.
Così come quando avevamo capito quanto pericolosa poteva diventare la nostra storia ed abbiamo deciso di troncare, il primo tentativo di tanti: il Venerdì di quella settimana, all'ora di uscire dal lavoro, ti ho chiamato per salutarti perchè non ce la facevo più ad ignorarti anche solo dopo qualche giorno e tu mi hai accolto con un 'speravo che chiamassi'.
E' stato perchè ho continuato a tenerti nel mio cuore, e tempo dopo tu mi hai detto di aver fatto altrettanto, che non potevamo non ritrovarci.
E' stato a causa di quello che avremmo potuto essere stati se, per un breve periodo, lo siamo diventati davvero.
Noi siamo la causa, noi siamo l'effetto, un cerchio chiuso.
Anche adesso, nel silenzio e contro natura, io credo che continuiamo ad essere indivisibili.

sabato 2 luglio 2011

O troppo o niente

Qualche giorno fa volevo sognarti e si vede che era il momento giusto, perchè da qualche notte ti ritrovo puntuale. Non quel mio sogno preferito, ma il ricordo di un nostro incontro a Maggio 2008, appena ripresi i contatti dopo anni, in quello che chiamavamo 'il parco desolato'. Io ero già lì e facevo la ronda tra i due ingressi per vedere da dove saresti entrata; ero sul viale che porta all'ingresso principale quanto sei arrivata e camminando l'uno verso l'altra ci siamo incontrati a metà strada e, spontaneamente, ci siamo baciati.
Attraverso le tue labbra tutto è tornato al suo posto, dove ci trovavamo noi in quel momento, due anime che non potevano stare più lontane.
Il sogno si è ripetuto ancora e prosegue in queste notti con l'effetto che un bel ricordo si è trasformato in doloroso desiderio.