Adesso basta.
Accetterò gli inviti fin troppo espliciti di una collega, niente di coinvolgente, solo pratica
Quasi vent'anni
Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.
lunedì 28 gennaio 2013
venerdì 25 gennaio 2013
Piccola città, bastardo posto
"restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento, le luci nel buio di case intraviste da un treno. Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa, e il cuore di simboli pieno"
L'ultima parte mi ha sempre ossessionato, oggi poi ce l'ho davanti in continuazione.
Nota casomai a qualcuno venisse da obiettare: lo so che i versi non appartengono alla canzone del titolo
L'ultima parte mi ha sempre ossessionato, oggi poi ce l'ho davanti in continuazione.
Nota casomai a qualcuno venisse da obiettare: lo so che i versi non appartengono alla canzone del titolo
mercoledì 16 gennaio 2013
Le opere e i giorni
Alla fine qualcosa scatta e si avverte un cambiamento, la sensazione di trovarsi su un piano inclinato e di lasciarsi trascinare in velocità. Forse sono stanco di inseguire un sentimento tanto sincero quanto senza speranza.
Non ho mai digerito l'espressione 'farsene una ragione', ma immagino che, quando arriva il momento di affrontare la realtà, una frase valga quanto un'altra.
Ciononostante non smetto di mentire a me stesso, credo che una volta iniziato non si possa tornare indietro. Il fondo del mio vaso di Pandora è particolarmente capiente.
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