Questa settimana è particolarmente lunga, piena di pensieri e di lenti tragitti casa-ufficio.
Non credo sia una questione di rimorso, piuttosto il dover sopportare il macigno di una decisione e trovare, giorno per giorno, l'espediente per portarlo in giro.
Non riesco (riuscirò?) a vincere questa battaglia, perciò entra pure nella mia testa e restaci quanto vuoi.
Quasi vent'anni
Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.
giovedì 21 febbraio 2013
giovedì 14 febbraio 2013
Un posto più in là
Ed ecco ora mi alzerò, a Innisfree andrò,
là una casa costruirò, d'argilla e canne io la farò;
là io avrò nove filari ed un alveare, perchè le api facciano miele.
E là da solo io vivrò, io vivrò nella radura dove ronzano le api.
E là io pace avrò: lentamente, goccia a goccia,
viene dai veli del mattino fino a dove il grillo canta;
mezzanotte là è un balenio, porpora è mezzogiorno
e la sera è un volo di uccelli. Ed ecco ora mi alzerò, perchè sempre notte e giorno
posso sentire l'acqua del lago accarezzare la riva piano;
mentre in mezzo ad una strada io sto, sui marciapiedi grigi,
nel profondo del cuore questo io sento
William Butler Yeats, "Innisfree, l'isola sul lago"
Traduzione di Luisa Zappa Branduardi
là io avrò nove filari ed un alveare, perchè le api facciano miele.
E là da solo io vivrò, io vivrò nella radura dove ronzano le api.
E là io pace avrò: lentamente, goccia a goccia,
viene dai veli del mattino fino a dove il grillo canta;
mezzanotte là è un balenio, porpora è mezzogiorno
e la sera è un volo di uccelli. Ed ecco ora mi alzerò, perchè sempre notte e giorno
posso sentire l'acqua del lago accarezzare la riva piano;
mentre in mezzo ad una strada io sto, sui marciapiedi grigi,
nel profondo del cuore questo io sento
William Butler Yeats, "Innisfree, l'isola sul lago"
Traduzione di Luisa Zappa Branduardi
venerdì 8 febbraio 2013
Di qua o di là
Esistono amori per i quali si possa dire "avevo torto" o "avevo ragione"?
Che senso ha trovarsi da una delle due parti da soli? E l'altro/a cosa fa, rimane sulla sponda opposta a meditare sui propri errori, a godere di soddisfazione?
Hanno senso situazioni nelle quali si è certi di aver fatto la cosa che andava fatta anche se è sbagliata? Questo è torto o ragione?
Che senso ha trovarsi da una delle due parti da soli? E l'altro/a cosa fa, rimane sulla sponda opposta a meditare sui propri errori, a godere di soddisfazione?
Hanno senso situazioni nelle quali si è certi di aver fatto la cosa che andava fatta anche se è sbagliata? Questo è torto o ragione?
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