Quasi vent'anni

Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.

martedì 14 ottobre 2008

Una splendida giornata

E' stato meraviglioso passare una giornata intera con lei, isolati, abbracciati, uniti; accorgersi a metà pomeriggio di avere fame e infilarsi nel primo bar per un panino, chiederle di guardarmi negli occhi come fa sempre con quel mezzo sorriso che parla senza rumore e che vale tutta la difficoltà ed il tempo passato ad aspettarla.
Adolescenziale? Sì, certo, ma tant'è.
Anche il momento dei saluti non è stato triste come i precedenti, sappiamo cosa siamo e la consapevolezza di sapere che ci vedremo ancora, anche se passerà del tempo, ci sostiene.

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