Quasi vent'anni

Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.

mercoledì 2 febbraio 2011

Tutto cambia, niente è diverso

Rivederti ieri è stato insieme doloroso e curativo. Ti ho visto arrivare nel vialetto che conduce dagli uffici al cancello ed ho provato quello che mi aspettavo, la stretta allo stomaco di ogni volta, la sensazione di avere qualche linea di febbre che ti costringe a tenere a fuoco un obiettivo preciso lasciando sfumare il resto che c'è attorno.
Sono stato anche fortunato nel trovare un parcheggio che mi lasciava la vista libera oltre al fatto che sei uscita con un tuo collega e ti sei fermata a parlare con lui brevemente, dandomi qualche secondo in più per guardarti. Non potevi vedermi chiuso com'ero in macchina, era buio e certo non ti aspettavi di avermi lì, così hai salutato il collega, hai percorso i pochi metri che ti separavano dall'auto e sei partita.
Durante il ritorno non ho potuto fare altro che ricordare quando facevo la stessa strada e per un po' ho ritrovato quella felicità di allora nel pensare alla nostra giornata insieme; le immagini passate si mischiavano ai sogni di oggi, noi ancora abbracciati che ci raccontiamo quanto sia stato orribile questo periodo.
Pur sapendo che nulla cambierà ho trovato conforto nel vederti di nuovo, anche se da lontano e di nascosto; sono stato contento di provare la sensazione dell'adrenalina che se ne va lasciando il posto alla stanchezza e l'ho interpretato come la conferma che, nonostante le diverse circostanze, per me niente è cambiato, la forma e l'intensità dei miei sentimenti sono ancora gli stessi.

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