Domani, finalmente, dopo più di quattro mesi dall'ultima volta, staremo ancora insieme per un pomeriggio.
A differenza delle altre volte sono meno ansioso, forse tutto esploderà all'ultimo minuto oppure rimarrò in questo stato che, dopotutto, mi piace: essere convinto che tutto quello che succederà sarà il meglio che potrò fare, senza sciocche ansie da prestazione, non necessariamente sessuale.
Finalmente, amore mio.
Quasi vent'anni
Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.
2 commenti:
a volte, quando ti leggo, mi ritrovo a pensare che tutto sia possibile.
altre volte, invece, mi vien da chiederti: ma come fai a sopportare una situazione del genere?
un abbraccio, dopo tanto tempo :)
Che bella sorpresa ritrovarti!
Credo che questa storia non potesse che andare così, considerate le asincronie dei nostri destini.
Però non c'è nessun superpotere, non ti è mai capitato di sapere in anticipo che qualcosa o qualcuno ci sarebbe stato esattamente come speravi?
L'abbraccio è sinceramente ricambiato, spero di leggerti ancora.
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