Tante cose sono successe in questi mesi, siamo scesi sul fondo - chissà se c'è altro oltre - e, prendendoci a vicenda per i capelli, siamo risaliti insieme.
Ho pensato, niente di eccezionale naturalmente, che l'espressione 'fare l'amore' possa essere intesa anche come costruzione di un legame oltre che per individuare quei momenti perfetti e rari.
Ancora una volta, le parole servono a soddisfare il livello più primitivo di comunicazione, ma sono l'unico legame che ci sorregge nelle lunghe settimane che intervallano i nostri intensi pomeriggi. Cerchiamo sempre di non cadere nell''effetto diga', tanto è il desiderio represso ed il poco tempo a disposizione per soddisfarlo e noto che siamo cresciuti anche in questo: senza togliere nulla alla passione riusciamo ad estraniarci dal mondo e comportarci come se fossimo una coppia 'normale' che chiacchiera, ride, si racconta. Possiamo chiamarli 'preliminari'?
Naturalmente, siamo costretti a ricorrere a quelle strutture alberghiere fatte apposta per questo genere di incontri ma, per fortuna o forse perchè le giornate e gli orari non sono quelli di punta, i clienti sono pochissimi e gli inservienti hanno l'accortezza di non assegnare stanze confinanti. Squallido? Bisognerebbe entrare nel mio animo e misurarne la felicità e poi si capirebbe che la sostanza non è fatta da quattro mura a pagamento.
Mancano pochi giorni e sarà passato un anno dalla sua famosa telefonata che ha rimesso in attività il vulcano che rimane sopito per settimane, ma quando erutta è uno spettacolo.
Ultima notizia è che ho una nuova moto che assomiglia ad un missile.
Quasi vent'anni
Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.
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