Quasi vent'anni

Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.

domenica 19 giugno 2011

Rimango senza far niente

Non posso nemmeno più cercarti, primo perchè so esattamente dove trovarti e poi perchè non vuoi essere trovata.
Sono costretto a rimanere impotente, con la consapevolezza che la distanza che ci separa potrebbe essere colmata con un click, ma sapendo anche che il dito non può premere il bottone. Vivo in questo stallo continuo, un bilanciamento tra il mio desiderio di te ed il rispetto della tua decisione. Non ho più uno scopo se non quello di stare in silenzio (sperare è un obiettivo?) mentre nella mia testa rimbomba l'urlo continuo del tuo nome.

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