Quasi vent'anni

Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.

lunedì 12 settembre 2011

E' stata tua la colpa, allora adesso che vuoi?

E’ senz’altro anche colpa mia.
Un concetto indiscriminato di speranza mi ha fatto perseverare ciecamente in una storia che aveva un futuro difficile; colpa mia che fino a quando non vedo scritto ‘fine’ non mi fermo e anche adesso, che me lo hai scritto chiaro e tondo, continuo a sperare in un cedimento della tua parte del muro.
O forse sono stato troppo egoista (presuntuoso?), pensando che anche tu fossi d’accordo con la mia visione del nostro futuro, il poco meglio di niente e bla, bla, bla.
Ho sempre creduto che l’amore fosse un faccenda per egoisti: qualsiasi cosa pur di stare con la persona che si ama, per soddisfare il mio bisogno d’amore, per godere, non solo fisicamente, dello stare con te, di quanto fossero simili le emozioni ed i desideri.
E’ un segno d’immaturità aver continuato a cercare un motivo per il quale tu dovessi piegarti a quello che io mi aspettavo fosse il futuro della nostra storia.
E’ la somma di tutto questo che ti ha esaurito e sono stato io a spingere il masso giù per la scarpata anzichè cercare di frenarlo.

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