Quasi vent'anni

Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.

martedì 4 giugno 2013

Cosa ci faccio qui?

E' qualche giorno che mi sto costruendo un film secondo il quale hai trovato l'equilibrio che ti permette di startene per conto tuo senza fantasmi che sbucano da dietro gli angoli e contemporaneamente mi domando con che diritto mi ritengo così importante per causare malessere quando non ci sono.
Non so se bruci di più il mio orgoglio di maschio ferito o il sano dispiacere che sia davvero tutto finito, o tutte due, o nessuna, insomma non so più da che parte stare.

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