Quasi vent'anni

Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.

giovedì 15 gennaio 2009

Anno nuovo...

Ho iniziato il nuovo lavoro nella nuova azienda con il classico carosello di presentazioni del quale rimane solo lo zero virgola percento, poi i primi incontri con gli altri responsabili per farmi spiegare le loro attività e raccogliere le inevitabili richieste.
E' stato quasi anestetico e non mi sono reso conto dei giorni che passavano e, nonostante un raffreddore potente, mi sveglio al mattino con la felicità per aver ricominciato a fare il lavoro che mi piace e la voglia di scoprire cosa mi riserverà la giornata. Il mio capo è molto 'facilitatrice' e questo aiuta a concentrarsi sulle priorità.
Non sono cieco, so che l'entusiasmo dei primi giorni può offuscare i problemi, ma credo che, dopo così tanti colloqui preliminari, verifiche, referenze, la direzione sia convinta che possa aiutarli ad uscire dallo stallo in cui ci troviamo ed a darmi il necessario supporto.
Cero che la parola 'riunione' comincia a diventarmi un po' antipatica...

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