Quasi vent'anni

Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.

mercoledì 24 agosto 2011

A proposito di decisioni

Mi accorgo di svegliarmi al mattino con un senso di attesa, con un’aspettativa che succeda qualcosa, un qualche cambiamento, novità di qualsiasi tipo.
La giornata passa pensando che, magari, il prossimo minuto sarà fuori dal comune o che arrivi del coraggio per fare non so ancora bene cosa.
A proposito del dover gestire una decisione presa da altri che ti coinvolge, mi sento come in balia delle conseguenze, sbattuto a destra e a sinistra senza poter opporre alcuna resistenza, destinato a trovare un equilibrio su un terreno che non conosco e che non lascia capire se e quali insidie ci siano nascoste.
Adesso mi metto in macchina e torno a casa, un po’ controvoglia.

Nessun commento: