Quasi vent'anni

Luglio 2008
Quasi vent'anni è il tempo passato dal momento in cui l'ho conosciuta.
Quello che è scattato allora è già stato oggetto di pagine e filmografia, poi il tempo ha avuto ragione per un lungo periodo. Il pensiero era sempre a lei, a quello che era stato, che avrebbe potuto essere.
Persa di vista, senza contatti, sono passati anni alterni nei quali il bisogno di ritrovarla era asfissiante e sopito ma sempre presente.
Poi tramite altre conoscenze ho saputo dove si trovava; ho aspettato parecchio prima di chiamarla, dopo tutto quel tempo ero ancora più indeciso.
Dopo il primo appuntamento - neutro, asettico, falso - non ce l'ho fatta più, sono ritornato a vent'anni prima ed ho preso una porta in faccia.
"E' tutto finito", ho pensato, insieme alla porta si era chiuso anche il passato: cancellato.
Ma era come il mare che si gonfia al largo, non si vede, ma, quando arrivano, le sue ondate sommergono e spazzano via gli ostacoli. E' squillato il telefono, ho riconosciuto il suo numero. Un uragano.

martedì 2 agosto 2011

Passi forzati

Scrivevo, qualche giorno fa, che il nuovo corso che sto tentando di seguire andasse perfezionato; mi risulta ancora molto difficile rinunciare a tutti i punti fermi che mi sono creato in questi mesi, come controllare spesso la posta, nominarti a voce alta - quando è possibile, naturalmente - inventare dei dialoghi con te, rileggere qualche vecchia mail.
Un pezzettino alla volta cerco di neutralizzare le occasioni di ricordarti; certo che continuare a scriverne è un controsenso, forse, magari, anche questo se ne andrà da solo, col tempo.
Intanto, ho spostato questo diario dalla casella di posta ai documenti di google; fino a qualche giorno fa, scrivevo in una mail perennemente tenuta in stato ‘bozza’ ma che aveva il difetto di essere sullo stesso account dove ricevevo i tuoi messaggi, così che il proposito di non sbirciare se ne fossero arrivati di nuovi se andava a quel paese, visto che, di solito, non scrivo tutto di getto, ma inizio e completo con calma ed un post ci mette qualche giorno per comporsi.
Come le persone che soffrono di manie, cerco di aderire ad un programma con pochi e chiari obiettivi, ad esempio la posta si apre al mattino per controllare, hai visto mai, e poi nulla più fino al giorno dopo.
In generale, cerco di ridirezionare la perseveranza che avevo avuto nel cercarti verso l’abbandonarti, anche se scriverlo mi mette i brividi perchè credo che sia e sarà sempre una cosa contro natura, un rimpianto che porterò sempre con me.

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