Non riesco ad essere altrettanto razionale quanto te, ma ci proverò.
All'inizio tutti e due abbiamo lasciato da parte il lato poco pratico della nostra storia, così impegnati a contenerne gli effetti come eravamo. Capisco che, con il tempo, le percezioni cambino ed emergano le differenze di vedute.
Non cambia quello che provo per te, ma non ho risposte alla tua domanda 'cosa stiamo a fare qui?' e mi sembra che niente sia più sufficiente a gestire le nostre differenze di vedute. Oltretutto sembra anche che non sia più capace di esprimermi in modo comprensibile, qualsiasi cosa scriva causa confusione, le tue risposte mi mostrano come abbia perso una visione d'insieme e continui a vedere le cose solo dalla mia prospettiva.
Forse hai ragione tu, mi sto spegnendo, continuare ad accettare le difficoltà non vuol dire riuscire a risolverle o mitigarle e la mia filosofia del poco meglio di niente non regge più.
Ricordo che una volta mi dicesti di aver letto che la durata media di storie come la nostra fosse di due anni e che, non ricordo esattamente il periodo ma dev'essere passato parecchio tempo, mi hai scritto qualcosa riguardo al nostro tentativo mal riuscito di trasportare un sogno nella realtà; non rinnego nulla di quello che è stato finora, tanto meno, come ti ho già detto, i miei sentimenti, ma mi pare che stiamo praticando dell'accanimento terapeutico, quindi vorrei che staccassimo la spina e affrontassimo tutto quello che capiterà dopo in solitaria.
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